La miocardite e la pericardite sono due infiammazioni che colpiscono il cuore. Ma che differenza c’è tra le due? Come si curano e/o si prevengono? Quali sono le possibili cause?
La miocardite
La miocardite è un’infiammazione che colpisce il miocardio del cuore, ovvero un tessuto muscolare del cuore. Tale infiammazione può avere alla sua origine diverse cause, come infezioni, farmaci o tossine, che possono danneggiare il cuore, ma non può escludere che a provocarla sia anche una patologia sistemica, tipo la sarcoidosi. Anche i paziente che contraggono il COVID-19 possono contrarre questa malattia, nelle sue forme più gravi.
Chi è affetto da questo problema può soffrire di difficoltà respiratorie, edemi, gonfiori agli arti inferiori, un battito cardiaco irregolare, dolori oppure oppressioni al petto e stanchezza. Per diagnosticare tale problema è necessario che il dottore sottoponga il paziente ad ECG, degli esami del sangue ed una coronarografia.
Una volta diagnosticato il problema, è necessario capire in che forma si trova la miocardite, ovvero se è acuta, subacuta, cronica, lieve oppure grave, e allora si può procedere con la terapia giusta. In generale, essa si cura con una terapia farmacologica, che può comprendere ACE-inibitori, beta-bloccanti, anti-aritmici e diuretici. Nella maggior parte dei casi, la miocardite guarisce nel giro di quattro o sei settimane. In seguito, il medico potrebbe decidere di prescrivere anche altri farmaci per prevenire di nuovo l’insorgenza del problema.
La pericardite
Si parla di pericardite quando ad essere infiammato è una struttura, formata da due membrane sottili divise da un liquido, a forma di sacco che ricopre e protegge il cuore, ovvero il pericardio. Essa è provocata generalmente da infezioni dovute a batteri o agenti patogeni, ma può essere causata anche da alcune patologie, come l’insufficienza renale, le malattie autoimmuni oppure i tumori. Anche in questo caso il COVID-19 potrebbe rappresentare una causa, soprattutto se i pazienti colpiti soffrono già di problemi vascolari. Non è escluso, poi, che sia proprio una miocardite ad estendersi al pericardio, causando anche ad esso un’infezione.
Uno dei sintomi principali che colpisce chi è affetto da questo problema è sicuramente il dolore al petto, che diventa più acuto nella fase di respirazione. Possono insorgere poi difficoltà respiratorie, palpitazioni astenia, febbre, sudori freddi e tosse.
Come per la miocardite, per diagnosticare la pericardite è necessario sottoporsi ad un ECG, e per guarire è necessario sottoporsi ad un regime farmacologico. In questo caso, gli antibiotici, da assumere per via orale, sono la colchicina o i FANS (farmaci non steroidei, come aspirina e ibuprofene), il cui dosaggio può variare con il passare del tempo. Per guarire da questa infiammazione occorre un periodo che va da un minimo di sei settimane a sei mesi.
Non c’è un modo vero e proprio per prevenire entrambe queste infezioni, ma chi soffre di problemi cardiovascolari e si controlla periodicamente, con le indicazioni del medico, può trattarle già nelle fase iniziali.