DPR 27/03/2001 n. 22: cosa dice riguardo alle modalità dei concorsi?

Il decreto del Presidente della Repubblica numero 22 del 2001 specifica come regolamentare i concorsi per scegliere il personale non dirigenziale del Servizio sanitario nazionale. Ma quali sono i suoi punti più importanti? Come vi si accede?

L’iscrizione

Quando si emette un bando per scegliere il personale sanitario, secondo il decreto, è importante che la percentuale degli ammessi non sia inferiore al 70 % dei posti disponibili, per ciascuna categoria. La copertura della restante percentuale, poi, dovrà essere del 30 % dei numeri di posti disponibile, e la scelta verrà effettuate tramite selezioni interne, come previsto dal CCNL.

Le selezioni, poi dovranno rispettare i criteri di trasparenza, imparzialità, tempestività, economicità e celerità di espletamento. I requisiti di ammissione, poi, dovranno includere:

  • la cittadinanza italiana;
  • l’idoneità fisica all’impiego;
  • il titolo di studio previsto per accedere alla carriera prevista;
  • l’iscrizione all’albo professionale.

Nel bando del concorso, poi, si dovrà specificare in quali strutture e aziende avverrà l’assunzione, il numero dei posti disponibili, le prove incluse, l’accertamento che il candidato deve avere anche conoscenze informatiche e linguistiche, le modalità di ammissione al concorso e la data entro cui iscriversi al concorso. Tra le domande di ammissione al concorso, oltre a quelle relative ai propri dati personali, vi sono anche quelle relative ai titoli e alla propria formazione, a seconda sempre del posto per cui si vuole fare domanda. Se si viene esclusi dal concorso, si riceve una notifica entro un mese.

Lo svolgimento delle prove e i punteggi

Sempre nel medesimo decreto, viene specificato come le prove vanno svolte e come viene assegnato il punteggio. Le prove possono essere sia scritte che orali, e la data di svolgimento deve essere indicata come minimo una quindicina di giorni prima. Sono esclusi da tali date quelle festive (incluse quelle delle festività religiose per ebrei e valdesi). In base al numero degli iscritti, le aziende possono fissare le prove scritte ed orali anche lo stesso giorno, e la prova orale si deve tenere in un’aula aperta al pubblico.

I punti delle prove dipendono sia dai titoli che dalle prove e, rispettivamente, il massimo per entrambi è di 30 e 70. I punti per i titoli, poi, vengono ripartiti secondo le categorie di titoli di carriera, titoli accademici e di studio, pubblicazioni e titoli scientifici e curriculum formativi e professionali. Per le prove, invece, 30 punti sono per la prova scritta, 20 per quella pratica e 20 per quella orale.

Le prove scritte consistono generalmente in temi o questionari scelti da una commissione, che richiedono risposte sintetiche, e durante la prova i candidati devono attenersi ad alcune regole, come non parlare tra loro, e rivolgersi per qualunque esigenza solo ai membri della commissione. Dopo la prova scritta si può accedere quelle pratiche ed orali, in giorni e modalità prestabilite. I risultati, e di conseguenza i vincitori del concorso, vengono comunicati tramite la pubblicazione delle graduatorie e chi supera le prove deve seguire sempre le procedure indicate nel bando per ottenere il lavoro.