Per i non addetti ai lavori, la consulenza è una sola: quella che riesce a orientarsi nella foresta ingarbugliata del linguaggio legale. Ma nella realtà, per gli addetti ai lavori che la conoscono bene, la consulenza ha diverse ramificazioni. Anche in ambito legale. E dunque non sempre chi fa consulenza legale fa anche consulenza amministrativa. Esistono differenze che sono importanti per capire quale scelta fare, come farla e soprattutto a chi rivolgersi per ottenere la sicurezza che ci interessa. Iniziamo col conoscere meglio e in dettaglio la consulenza legale e tutti i suoi aspetti.
Le differenze fra le tipologie
La consulenza di base è un “consiglio”, un indirizzo che ogni laureato in Legge deve saper fare anche in minima parte. La consulenza legale avviene prima del processo, prima ancora del mandato all’avvocato. Si tratta di un incontro durante il quale l’esperto di legge e il potenziale cliente si confrontano sul problema, sulle possibili soluzioni, su come muoversi in tribunale. Solo dopo il cliente, se vuole, darà mandato all’avvocato di agire concretamente. Per definizione: è consulenza legale il “fornire pareri e consigli legali a colui che non abbia conoscenze giuridiche specifiche”. Questa spiegazione può toccare anche altri rami del diritto, inclusa la consulenza amministrativa.
Quest’ultima rientra nel diritto amministrativo ovvero in quella branca del diritto pubblico che si occupa di intermediare tra il cittadino e gli enti amministrativi, siano essi di un comune, di un ufficio specifico o anche di un’azienda. L’attività amministrativa è intesa come quell’azione che si dedica alla cura di interessi pubblici. Viene esercitata da persone giuridiche pubbliche “e gli altri organi che, incaricati dai soggetti pubblici, ne curano gli interessi”. In poche parole è l’autorità che garantisce e tutela il benessere della comunità. Chi si occupa nello specifico di consulenza amministrativa lo fa per curare gli interessi del cittadino nei confronti di un ente o un’azienda.
Come ottenere la consulenza giusta
Distinguere bene le due cose è importante, perchè nella disputa tra due persone non per forza occorre una “consulenza amministrativa” ma sicuramente ci vuole una “consulenza legale”. Invece in un contenzioso tra una persona e un’azienda, o un ente, o tra due aziende o due enti, l’avvocato dovrà conoscere un linguaggio diverso – ad esempio, deve conocere la materia fiscale e contabile – e utilizzarlo di conseguenza.
La consulenza legale può essere richiesta a un qualsiasi studio legale, confrontandosi direttamente con i titolari. La consulenza amministrativa si ottiene anche essa rivolgendosi a studi specializzati, gestiti spesso da “esperti in consulenza amministrativa” che oggi si trovano facilmente anche su internet. Dato l’aumento della richiesta, anzi, sono ormai tanti i siti che mettono a disposizione la professionalità legale e fiscale di questi esperti, così da avviare un primo consulto tramite contatto email.
Vista la materia più complicata, è importante che si possa avere un dialogo diretto e immediato con questi professionisti, i quali possono davvero fare la differenza tra un problema che si trascina per anni e una soluzione immediata che comporta anche notevole risparmio.