La block chain, in parole povere, è un insieme di applicazioni capaci di strutturare blocchi contenenti transizioni, in modo da evitare di ricorrere a banche o notai. Ma come si usa? Chi l’ha ideata?
Chi l’ha ideato la block chain
La realizzazione delle block chain è iniziata con quella dei Bitcoin. Queste criptovalute, rilasciate per la prima volta nel 2009, hanno
Successivamente, nel 2016, il block chain divenne di moda e la stampa cominciò a separarla dai Bitcoin veri e propri, ma proprio l’anno seguitò si cominciarono a nutrire dubbi sul sistema rivoluzionario di queste tecnologie, tanto che nel 2018 la community dei block chain cominciò a coniare un nuovo termine, ovvero “crypto writer“, ricominciando a suscitare interesse, soprattutto da parte delle aziende.
Le caratteristiche della block chain e come si usa
Sono sei le caratteristiche principali della tecnologia dei block chain, ovvero:
- la decentralizzazione, in quanto le informazioni vengono registrare in più nodi;
- la tracciabilità di trasferimenti, che permette di risalire alla provenienza delle informazioni, ed evitare quindi le frodi;
- la disintermediazione, grazie alla quale si possono gestire le operazioni senza intermediari;
- la trasparenza, essendo visibile a tutti;
- l’immutabilità del registro, ovvero che una volta iscritti al registro non si possono modificare i dati, senza il consenso della rete che li gestisce;
- la programmabilità dei trasferimenti, ossia che si possono programmare determinate operazioni in anticipo.
In poche parole, la block chain permette di creare degli Assett Digitali Unici, che a loro volta permettono di acquistare su internet quando mancano i mezzi materiali. Con i Bitcoin, ciò può avvenire tramite determinate piattaforme, come l’Ethereum.
Gli vantaggi e gli svantaggi
Anche un sistema del genere, oltre a dei pro, presenta anche dei contro. I vantaggi, sono dovuti alla caratteristiche della stessa block chain, ovvero permette di effettuare operazioni importanti online, in modo trasparente e rintracciabile, senza dover ricorrere ad intermediari.
Tuttavia, non mancano gli svantaggi, tra cui:
- la probabilità di poter subire attacchi hacker, e le probabilità che ciò avvenga, sebbene i sistemi di sicurezza vengano aggiornati, è di circa il 49 %;
- non poter modificare dei dati, il che fa sì che si debba comprare un’altra di queste catene;
- la lentezza nell’eseguire certe operazioni, soprattutto se vi è un sovraccarico di dati;
- i costi, che sono alti, sia in termini tecnologici sia ambientali. Infatti, sembra che il fabbisogno energetico per la rete Bitcoin sia pari a quello del consumo dell’intera Danimarca.